Quest’anno la Festa dell’Europa si è svolta in un contesto molto diverso, denso di timori ed emozioni che il processo di integrazione europea sembrava aver rimosso dalle nostre vite di cittadine e cittadini europei. La guerra che sta sconvolgendo l’Ucraina, nel cuore dell’Europa, non poteva non incidere profondamente su questa giornata rendendola più un momento di riflessione che di festa. Dove va l’Europa? Questo è il titolo del progetto PRIN che fa da cornice a EUblog. Questo è anche l’interrogativo che ha attraversato tutti gli interventi della mattinata. Dove va l’Europa rispetto alla Dichiarazione Schuman e all’obiettivo della medesima di rendere la guerra non solo impensabile, ma anche materialmente impossibile?
Richiamando le parole di Schuman, la prof.ssa Stefania Baroncelli, coordinatrice scientifica del progetto “Uni4EU”, si è rivolta alle autorità locali che hanno aperto la giornata, ricordando come negli ultimi anni il concetto stesso di unione politica tra Paesi europei sia stato osteggiato e messo in discussione da vari movimenti di impronta populista. Tuttavia, ha ribadito, negli ultimi tempi sta emergendo una nuova consapevolezza dell'importanza dell'Unione europea per affrontare le sfide del futuro, grazie soprattutto alle nuove generazioni e alla Next Generation EU, che prevede l'impegno dell'UE per un'Europa più verde, più efficace e più giusta. Per questo è stata lanciata la Conferenza sul futuro dell'Europa (CoFoE): per proporre una riforma dell'UE dal basso, tenendo conto soprattutto delle esigenze dei giovani. Questo è il motivo per cui l’università ha organizzato la presentazione dei position papers sulla riforma dell’UE preparati dai suoi studenti e da quelli delle scuole superiori durante il secondo semestre, con l’aiuto di esperti interni ed esterni. Questi ultimi hanno svolto un’attività di stimolo e di tutorato scientifico, interagendo continuamente con gli studenti.
La prof.ssa. Baroncelli ha ricordato come la CoFoE, iniziata un anno prima, si sia conclusa proprio il 9 maggio 2022; data dedicata alla “Giornata dell'Europa”. Il 9 maggio, infatti, ricorre l'anniversario della enunciazione della storica dichiarazione del ministro degli Esteri francese Robert Schuman tesa a creare una nuova forma di cooperazione politica, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. Da qui l’idea di celebrare la Giornata dell'Europa con gli studenti, gli esperti, le istituzioni del territorio e le associazioni per discutere della riforma dell’Europa.
Hanno, quindi, preso la parola i rappresentanti delle istituzioni locali: Arno Kompatscher (Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen e membro del Comitato delle Regioni UE), Renzo Caramaschi (Sindaco di Bolzano/Bozen) e Manfred Vallazza (Vicepresidente del Consiglio Provinciale di Bolzano/Bozen e assessore regionale). La partecipazione delle più alte autorità del territorio è un gesto di grande significato: con la loro presenza e con le loro emozionate (ed emozionanti) dichiarazioni hanno voluto attestare il valore fondamentale della cooperazione tra le Nazioni d’Europa, oggi più che mai alla luce di una guerra che fino a poco tempo fa sarebbe stata inimmaginabile. I rappresentati delle istituzioni si sono, altresì, complimentati con gli studenti e le studentesse per il lavoro svolto e hanno richiamato la loro attenzione sull’importanza di mantenere l’impegno a favore dell’integrazione europea e delle opportunità che la medesima offre, come il programma Erasmus. Quest’ultimo costituisce ormai uno strumento fondamentale per imparare lingue diverse e, soprattutto, per conoscere i cosiddetti “altri”, diversi da noi, ma allo stesso tempo molto simili nella condivisione dei valori fondamentali.
Dopo i saluti da parte del Rettore, prof. Paolo Lugli, e della Preside della Facoltà di Economia, prof.ssa Marjaana Gunkel, il senatore Alessandro Alfieri, delegato del Parlamento italiano alla Conferenza sul Futuro dell’Europa, ha presentato alcuni dei risultati e delle proposte avanzate dall’originale consesso, con particolare riguardo all’immigrazione, tema che ha lo ha impegnato direttamente.
I protagonisti indiscussi della giornata sono stati però i giovani. Alcuni studenti della Facoltà di Economia hanno presentato le proposte elaborate nell’ambito dei corsi di Europäisches Recht (dr. Hofmeister), Political Theory (prof. Farneti), Diritto regionale e delle autonomie (prof.ssa Rosini) e Diritto amministrativo europeo (prof.ssa Baroncelli). Gli studenti delle scuole superiori di Bolzano/Bozen (licei Pascoli, Carducci e Torricelli) hanno presentato alla platea i position papers da loro preparati nell’ambito del progetto “Europe’s Youth: From Knowledge to Civic Engagement”, organizzato dall’Associazione Elisabetta Paolucci. Gli esiti hanno sorpreso i presenti, per le capacità argomentative, la varietà degli argomenti, l’incisività delle proposte e, anche, per la capacità di espressione in lingua inglese.
La varietà e la molteplicità degli argomenti scelti dagli studenti hanno dimostrato l’interesse delle nuove generazioni per i diversi aspetti dell’integrazione europea, ma anche per lo sviluppo di un autentico senso di appartenenza allo stesso demos. Le questioni affrontate hanno riguardato: l’introduzione di liste transnazionali per l’elezione dei membri del Parlamento europeo; il soft power della diplomazia; proposte per migliorare i diritti dei consumatori; il coinvolgimento dell’UE per migliorare le difficoltà di gestione e realizzazione dei progetti dei fondi strutturali a livello locale. Altri papers hanno sollevato il tema di un coordinamento più stretto tra i sistemi nazionali dell’istruzione in un’ottica europea; proposto iniziative sportive europee per creare legami tra i giovani europei; argomentato in favore di una difesa comune europea; avanzato proposte per l’elaborazione di raccomandazioni migliorative in tema dell’immigrazione, nonché iniziative contro la disoccupazione e la discriminazione sociale.
L’evento ha visto anche la partecipazione della rappresentante di Europe Direct Trentino, Boglárka Fenyvesi-Kiss. Europe Direct è un ente promotore della UE con il compito di informare i cittadini sull’integrazione europea e sulle relative iniziative. Tra queste, quelle che hanno coinvolto gli studenti e studentesse del Liceo Bertrand Russell di Cles, nominata Scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo. Tramite un collegamento online i ragazzi hanno potuto brevemente presentare le loro idee e progetti elaborati nell’ambito dell’iniziativa #LATUAPAROLACONTA relativi alla democrazia europea, al ruolo dell’UE nel mondo, ai cambiamenti climatici e alle opportunità per i giovani.
Nella diversità delle questioni affrontate, le presentazioni hanno avuto un denominatore comune: l’impegno per un futuro migliore e un’Europa più coesa e solidale. Se gli interventi degli “adulti” esprimevano preoccupazioni per il presente, quelli degli studenti comunicavano per lo più speranza e fiducia nel comune progetto europeo. Per quanto consapevoli delle difficoltà presenti e future, i giovani hanno fatto sapere che non vogliono rinunciare ad un’Europa che unisce davvero tutti. Il riconoscimento della complessità delle problematiche costituisce un risultato da non sottovalutare, poiché si basa su un lungo processo di apprendimento guidato dai docenti e da altre figure esperte a livello dell’UE che dedicano tempo ed entusiasmo alla formazione europea degli adulti di domani.
Ne dà testimonianza l’attività dell’Associazione Elisabetta Paolucci, i cui risultati sono stati presentati alla Festa dell’Europa. L’Associazione promuove un progetto di educazione civica multilinguistico (inglese, italiano e tedesco) nato dalla collaborazione con il Liceo Pascoli di Bolzano, per ricordare e portare avanti l'eredità di Elisabetta Paolucci, insegnante scomparsa prematuramente nel 2018. Come insegnante Elisabetta è stata molto attiva nel campo educativo attraverso la promozione di attività dalla forte prospettiva multiculturale, multilinguistica ed europea. L'associazione dedicata alla sua memoria coinvolge gli studenti in una riflessione approfondita sul ruolo e le politiche dell’Unione Europea, stimolandoli a sviluppare idee originali ai fini del loro miglioramento. Attraverso lavori di gruppo realizzati nell’ambito dell’insegnamento trasversale di educazione civica, i partecipanti sperimentano in modo realistico la difficoltà ma anche la soddisfazione del fare politica a livello sovranazionale, imparano a confrontarsi con le questioni più scottanti che coinvolgono l’Europa e ad impegnarsi in prima persona come cittadini.
Gli studenti hanno avuto anche un feed-back, una volta fatte le presentazioni, grazie ai commenti del senatore Alessandro Alfieri. Così il dialogo è diventato l’elemento caratterizzante dell’evento. Anche i partecipanti della sessione finale, composta da esperti e accademici (Antonio Lampis, Christoph Schmid, Paolo Graziano, Orsolya Farkas, Stefania Baroncelli), sono ritornati sugli argomenti proposti dagli studenti e hanno condiviso brevi riflessioni indirizzate ai giovani. È, in particolare, emersa l’importanza di mantenere il clima creato dalla CoFoE in termini di coinvolgimento e partecipazione popolare.
Il formato adottato dalla Conferenza è stato più originale e inclusivo rispetto a precedenti iniziative tese a riformare i Trattati: basti pensare ai Panel dei cittadini i cui membri sono stati scelti in modo casuale, oppure alla possibilità aperta a tutti di inserire proposte ed eventi sul sito della CoFoE. La partecipazione degli studenti non è stata solo teorica: i position papers sono stati inseriti nel sito web della Conferenza e hanno ricevuto commenti da parte dei cittadini europei; le proposte sono state incluse come base di discussione dell’assemblea plenaria.
Come ha ben evidenziato il prof. Graziano, docente di scienza politica presso l’Università di Padova, già da alcuni anni traspare un maggiore interesse dei cittadini per gli affari europei, come dimostrano i dati sull’affluenza alle ultime elezioni europee del 2019. Ora, con la guerra così vicina, per molti è diventato ancora più chiaro come sia indispensabile una strategia condivisa sul comune futuro. Gli studiosi che hanno partecipato all’ultima sessione hanno incoraggiato gli studenti a continuare nell’impegno e nelle riflessioni sull’Europa, coinvolgendo anche i loro coetanei nel dibattito, per rafforzare il processo di integrazione con un forte sostegno dal basso.
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