ANDREA MORRONE ( UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ) | Gli autori del blog

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Sulle riforme il confronto è tra due opposte idee di democrazia


Il titolo è “presidenzialismo e regionalismo differenziato”, l’argomento sono le riforme istituzionali, su cui il governo di Giorgia Meloni punta molte risorse. Dietro, per ora, non c’è nulla. Nelle discussioni con le opposizioni e gli esperti s’è scoperto che sul presidenzialismo manca la proposta, salvo per un generico “governo di legislatura”; sul regionalismo differenziato pesa l’ipoteca dei costi economico-sociali.


Nelle piazze francesi c’è una sfida per il potere tra elettori ed eletti


“La folla non ha legittimità” di fronte al “popolo che si esprime attraverso gli eletti”. Il Presidente Emmanuel Macron ha così risposto alla “jacquerie” popolare che sta reagendo, anche con la violenza, alla sua ferma volontà di riformare le pensioni, innalzando la soglia d’uscita da 62 anni a 64. Una questione tutta politica è derubricata a problema formale. La legittimità del potere è risolta nella legalità delle procedure democratiche. Le elezioni, secondo la dottrina Macron, danno voce al popolo. Oltre c’è una folla informe priva di legittimità.

 


Israele, uno stato senza costituzione


Viene da lontano, la crisi politica di Israele. Si ritrova nella sua singolare struttura istituzionale. Conoscerla può aiutare a comprendere la mobilitazione popolare, multisfaccettata, che porta in piazza avversari e sostenitori del governo di Benjamin Natanyahu, reo di voler una legge che consegna al Parlamento (Knesset) il potere di limitare la Corte Suprema nel garantire i diritti e la democrazia ebraica.


Ripartiamo!


Riprendono le attività di EUblog e si riapre il dibattito sulle principali sfide che il federalizing process europeo si trova a fronteggiare: il posizionamento rispetto a una guerra alle porte dell'Europa, l'intervento nella crisi umanitaria alle sue coste, lo sviluppo in senso solidaristico della sua funzione. Alla base, l'esigenza di rinnovare il patto fondativo dell'Unione, tornando alla radice della nostra esperienza di convivenza ma anche fissando valori che definiscano un nuovo contratto sociale europeo. Si tratta di un vasto programma, certo, ma noi europei convinti non possiamo non essere ambiziosi.

 


La spinosa questione della Costituzione europea


La guerra in Ucraina ha modificato il quadro delle necessità all’interno dell’Unione Europea. Ma tale emergenza non può far dimenticare la frattura significativa operata da Ungheria e Polonia: l’approvazione di leggi che hanno riscritto i contorni del principio dello Stato di diritto, specialmente con riferimento all’autonomia e all’indipendenza della magistratura. Quale il significato profondo dello strappo? E quali le soluzioni per gestire e ricomporre il conflitto? In gioco c’è il destino stesso dell’unificazione europea. Ricordando che l’Europa è, al contempo, una comunità di diritto e di valori 


Sliding doors: Quirinale e Governo dopo il NGEU


Tra le conseguenze del NGEU che meritano di essere apprezzate vi sono quelle che in Italia riguarderanno la scelta del prossimo Presidente della Repubblica e, di conseguenza, il futuro dell’attuale Governo. La domanda che vale la pena di porsi è la seguente: sulle scelte politiche, che i partiti si apprestano a compiere, peseranno, e in che termini, il piano europeo di recovery e l’attuazione del collegato piano nazionale di riforma e resilienza?


Poltrone e sofà: i simboli di un potere indeciso


Il sofagate del 9 aprile 2021 ha posto agli occhi della maggioranza degli osservatori una questione di precedenze, tra Presidente del Consiglio europeo e Presidente della Commissione. La questione è stata analizzata da tutti i punti di vista, tranne uno. Quello dei simboli del potere. Un potere che, proprio come dimostra il sofagate, si presenta nell’UE sotto forma di un vertice ambiguo, che riflette le due anime dell’Europa unita.


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